venerdì 18 settembre 2009

Foto Rubata

Chi è questa ragazza che oggi ho ripreso non metropolitana? non so... quello che mi chiedo a cosa stava pensando. Questo restera un mistero nella foto.
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domenica 23 agosto 2009

Quando gli Albanesi eravamo Noi

Non so esattamente l'anno di questa foto, diciamo che non può essere stata scattata dopo il 1969. Noi eravamo i figli del boom economico, io in più ero "benestante" ma ancora potevo percepire la miseria che era stata prima di me e di cui si vedevano gli strascichi. Molti bambini frequentavano saltuariamente, spesso erano impegnati a lavorare, qualcuno faceva il pastore, il barista, il manovale ed i giorni che frequentavano probabilmente lo facevano perchè ogni tanto i carabinieri li andavano a cercare allertati da una maestra più solerte del solito.

Allora c'era la "refezione", era gratuita, distribuivano panini (imbottiti con un tonno pescato e prodotto localmente... roba da presidio "Slow Food")integrando una dieta che spesso a casa era scarsa. A me una volta è sparita la merenda che mi ero portata da casa, ed ho trovato un mio compagno (presente in questa foto) che dietro la lavagna la divorava affanosamente: non era un capriccio, era solamente la fame.

Per quelli meno fortunati le case spesso si riducevano in una stanza, qualcuno ancora la divideva anche con gli animali da cortile. Il letto coperto con una lavoro ad uncinetto serviva da divano deve sedersi, spesso c'era su una "Pupa", una bambola agghindata, unico ornamento di lusso della scarna stanza. Immancabile l'altarino con il "cuore di gesù" (quello con la corona di spine che oggi fa tanto ispanico), foto di morti e parenti emigrati come numi tutelari del focolare. La mia vicina di casa aveva la foto della figlia annegata davanti il porto di New York in un disastro aereo mentre andava verso il suo sogno americano.

Davanti casa le "graste" (vasi di cocci) con gerani e piante grasse e l'immancabile basilico che serviva a condire "lo stratto" il concentrato di pomodoro che ci si produceva da se stendendo la salsa di pomodoro ad asciuguare al sole (ben condito di mosche), che a casa mia non si faceva perché eravamo "moderni".

Nugoli di mosche, si usava una quantità industriale di insetticida, c'erano anche gli schiacciamosche che ormai i bambini conoscono solo dalle fiabe. Dove sono finite? Tutte nel magreb, in asia?

Non c'era il cemento armato le case erano di tufo, le solette di canna intrecciata e malta; io mi divertivo a far tremare la casa di mia nonna saltanto al centro della stanza al primo piano, pesavo non più di una ventina di chili... Niente vernici per dipingere le pareti si usava la calce colorata, oggi sarebbe "ecologica", "biocompatibile", allora era l'unica cosa che c'era.

Qualcuno per sposarsi ricorreva alla "Fuitina". Oggi è un pò difficile da spiegare: tecnicamente era un ratto in genere consensuale che aveva lo scopo di invalidare il bollino di "garanzia" che le donne si portavano appresso: la loro verginità. Questo rendeva consenziente anche il più testardo genitore che di fronte alla non "commerciabilità" del prodotto non si poteva rifiutare al matrimonio "riparatore", mal digerito, ma l'unico possibile.
Ogni tanto invece era una vera e propria violenza carnale. Qui il verbo da riflessivo "Sinni fuieru" (se ne sono fuggiti) diventava transitivo "Sa fuieru" (Se la sono fuggita) con l'aggravante, spesso, che la vittima era una minorenne.

L'ultima fuitina non consensuale di cui io abbia memoria avevo 13 anni (1974); era della mia stessa età e prestava il suo servizio come cameriera (così si chiamavano e non "collaboratrici domestiche") a casa di un mio amico. Avevamo scambiato qualche parola, c'era anche simpatia reciproca, ma un 24-enne l'ha rapita senza il suo volere e poi l'aveva sposata. Io ho continuato la mia vita da adolescente mentre lei si ritrovava già madre dopo 9 mesi.

Si c'erano le cameriere! ma non erano ucraine, erano italiane! Chiunque avesse un reddito fisso statale si poteva permettere una cameriera che lavorava dalle 9 alle 17 per il cibo che consumava, i vestiti dismessi della padrona e una cifra che permetteva alla sua famiglia (numerosa) di sbarcare il lunario. Anche a casa mia c'è stata per un certo tempo, le mie nonne le avevano, anche qualche mia zia.

La mia mi ha rubato il salvadanaio che avevo nascosto in un posto che solo a lei avevo rivelato. Solo da adulto ho realizzato questo fatto, allora nella mia ingenuità pensavo semplicemente di averlo perso.

La proprietà terriera allora "fruttava" grazie a una manodopera a basso costo di braccianti agricoli, che lavorava per quello che bastava a riempire lo stomaco un giorno, e non arrivavano dal Senegal! non erano neri come la pece ma erano Italiani, anzi Siciliani come noi!
Spesso erano minorenni. Ricordo quando andavo (più per gioco che per necessità) a raccogliere i limoni con mio padre nel nostro appezzamento di terreno "U iardinu". Qui vedevo lavorare bambini molti più "forti" di me, invidiavo la loro forza, e mi chiedevo perchè non fossero a scuola.

Nello stesso periodo in Svizzera nei locali pubblici si appendevano i cartelli "Vietanto l'ingresso ai cani ed agli Italiani".

Oggi vestiamo cialtronamente "Dolce e Gabbana", mentre vedo le foto dei mie zii ed invidio la loro semplice essenziale eleganza anni 50. Quando era domenica di qualunque ceto sociale fossero sembravano usciti da una boutique di Armani.

Ci sentiamo in dovere di insegnare a tutti cosa sia la civiltà e lasciamo morire chi viene qui in cerca della loro "America". Se arrivano li mettiamo in campi di concetramento e li chiamiamo "campi di accoglienza". Vogliono estendere e 6 mesi la durata della "vacanza" in questi campi, non sarebbe più logico dotarli di Igeniche docce con vapori di ZIKLON B?

Io ricordo sempre cosa eravamo e non posso non immedesimarmi in Yhusuf, Misha, Eliha e tanti altri e pensare che sono stati come noi soli ed impauriti un paese che non conoscono e che preferisce far entrare i cani nei negozi ma non loro.

La cosa che mi fa piangere (o ridere) che gli ex straccioni di ieri (Veneti in primis) li vogliono rimandare "tutti a casa loro" dopo che hanno appestato la casa degli altri per più di un secolo.
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venerdì 21 agosto 2009

Elogio al fetiscimo N.3: Requiem per un Paio di Ciabatte

Le mie vecchie ciabatte oihme mi hanno lasciato! dopo almeno 5 anni di onorato lavoro sono finite in discarica. Anche se erano costate mi hanno servito fedelmente ma non ce la facevano più.

Mi sarebbe piaciute tenerle ma non potevo proprio, quindi ho pensato di conservarle almeno qui nel mio blog affinchè non si perda la loro memoria.
"E' forse il sonno della morte confortato di pianto men duro?"

Non lo so ma ricordatevi che un buon paio di ciabatte non vi tradisce mai contrariamente a quello che fanno amici, mogli, amanti....
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domenica 9 agosto 2009

Italia come Corea del Nord: "governement by declaration".

Da oggi siamo più sicuri! Qui un articolo di repubblica che avrei voluto scrivere io. Come manipolando le notizie ed i dati si possa dare convincere la gente di quello che si vuole.

Roba da regime NordCorea la quale è convinta di vivere in una isola felice in mezzo alla disperazione ed all'anarchia grazie al loro presidente Kim Il Sung



domenica 2 agosto 2009

Feticismo n.2 - I Iacci delle scarpe



Bene! oggi ho sostituito i logori lacci delle mie sneakers con un paio di lacci nuovi di pacca. Candidi, immacolati, adesso mi aiutano a mantenere aderenti le scarpe al piede senza però soffocarlo; splendida sensazione di benessere, felicità ed armonia ... al modico prezzo di 80 centesimi di Euro. E' importate poi avere un buon paio di lacci, un laccio ben scelto non tradisce mai contrariamente e quello che fanno amici, fidanzate, mogli, parenti...

Viva i lacci delle scarpe!

Oime mi tocca rimpiagere i democristiani

Qui un articolo del Corriere della Sera in cui c'è una intevista a Kossiga. Riporto:

«A parte il fatto che una Seconda Re pubblica non è mai nata e l'ibrido che c'è oggi sta ormai morendo, chissà che cosa sarà la Terza. Pensando ai vecchi tempi, il dualismo Dc-Pci funzionava molto me glio del bipolarismo barbarico di adesso, se non altro perché un accordo lo si trova va sempre. Mentre ora ci si scontra quoti dianamente con la bava alla bocca, senza combinare niente di buono»

Mi spiace dirlo (e mi fa anche un pò di impressione) ma sono in accordo con Kossiga, mi ritrovo anch'io a rimpiagere i democristiani!